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La cura della casa comune e i nuovi stili di vita

Da qualche anno l’Associazione “Gocce di Fraternità Onlus ha avviato un progetto di studio sul tema “Come abitare il mondo” e ci sembra opportuno confrontarsi con il pensiero di Papa Francesco, che con l’Enciclica “Laudato Sì” ha fatto proprio una riflessione sul senso del nostro abitare, come uomini, la Casa comune. Nel suo quinto anniversario questa Enciclica sembra quanto mai attuale e necessaria per imparare a relazionarci come uomini con la terra, nostra casa comune.

 

Oggi, purtroppo, l’ideologia dominante del sentirsi «padroni a casa propria» ha prodotto molti danni all’ambiente. La LS ci dice che c’è bisogno di una conversione culturale, sociale ed ecologica nella modalità di abitare il pianeta. La prima conversione da fare è comprendere che noi uomini apparteniamo al creato, siamo parte di esso. L’uomo è parte della biodiversità, dunque in stretta relazione con gli altri esseri viventi e con la natura: custodendola, custodiamo noi stessi.

 

Abitare, allora, non è sinonimo di possedere, con la licenza di consumare, depredare, inquinare, distruggere, impoverire la creazione. Questa, invece, va custodita e la sua bellezza promossa.

 

Allora l’abitare coincide più con lo «stare con» che con l’occupare uno spazio o il calpestare un territorio.

 

Questa prospettiva relazionale dell’abitare chiama l’uomo ad avere un atteggiamento di cura verso l’ambiente: in questo modo la vita dell’uomo e quella del pianeta camminano di pari passo per il bene di entrambi. Secondo questa prospettiva la LS ci incoraggia a guardare il futuro con una speranza realistica.

 

L’uomo è capace di prendersi cura dell’ambiente, è capace di risanare luoghi inquinati, di piantare alberi o abbellire paesaggi, di progettare o contemplare opere d’arte, di produrre energia rinnovabile, di diminuire la quantità di rifiuti e di scarti, di vivere in armonia con la natura, di operare un discernimento etico per attivare stili di vita sostenibili, di passare ad un spiritualità ecologica come orizzonte di una cittadinanza attiva (don B. Bignami).    
 

Questo sguardo positivo sulle capacità relazionali dell’uomo con il creato rappresenta la cornice entro cui intende lavorare l’Associazione Gocce, ancorata ai suoi valori fondanti, esplicitati nelle dieci parole chiave, scritte nell’atto costitutivo.

 

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